MAI ARRENDERSI...
per restare puri.

Dustin Hoffman, classe 1937. Potrebbe essere mio padre.
Nel film “Il Laureato” (The Graduate - USA, 1967), interpreta un ventenne appena uscito dal college.
Un figlio-trofeo che i genitori esibiscono agli amici come fosse un investimento. Un giovanotto oggetto di attenzioni moleste da parte di una donna matura, senza scrupoli e senza coscienza.
Cosa possiamo aspettarci noi figli, da quel ragazzo quando diventerà padre?
Tutto quello che un individuo vive, senza potersene difendere, si ripercuote a cascata su chi arriva dopo e per giunta in forma amplificata.
Benjamin è fin dalle prime scene del film un pesce fuor d'acqua in famiglia. Ha ancora bisogno di trovare se stesso, di capire chi è. Il richiamo a questo elemento si ritrova costante nel film: è come un rifugio in cui vorrebbe stare, per non vedere, ma soprattutto non sentire. Cerca il silenzio per stare con se stesso. 

'In sogni senza riposo, camminavo solo per strade strette e acciottolate, avvolto nell'alone di luce dei lampioni. Sentivo il mio colletto umido e freddo.. Camminavo solo quando i miei occhi furono abbagliati dal lampo di una luce al neon che spezzò la notte e ruppe il suono del silenzio. Attraverso la luce fredda io vidi diecimila persone, o forse più. Persone che parlavano senza dire nulla, persone che ascoltavano senza capire, persone che scrivevano canzoni che le voci non potevano cantare insieme...'.

Sono alcune frasi del famoso brano di apertura. In un ragazzo ben educato, diviso tra la remissività obbligata verso gli adulti e il riconoscimento di ciò che è giusto e ciò che non lo è, si insinua il tormento. Inizia una relazione con una donna annoiata che lo manipola vistosamente, fino al limite della molestia. La sceneggiatura prevede un'attenuante per la seduttrice, vittima di una realizzazione mancata e immersa in una vita vuota.

Per il protagonista del film non ci sono scappatoie: arrendersi o reagire. Molti nostri padri si sono arresi. Benjamin invece fugge.
Le facce pulite dei due giovani attori nella scena finale (foto) sono il messaggio che ci passa il regista. Forse per quei tempi, la fuga era l'unica soluzione per mantenersi puri.
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