QUANDO IL BICCHIERE E' MEZZO VUOTO....
… il banchetto è finito.

Focalizzarsi perennemente sugli aspetti negativi di qualsiasi situazione è il modo migliore per far precipitare le cose. 
Se si fissa un punto, tutte le nostre energie convergono in uno stato vibrazionale che produce un risultato materiale. La nostra vita diventa ciò che pensiamo e visualizziamo. Intorno a noi si crea un capannello di energia composto da persone e situazioni coerenti a ciò che siamo. 

Anni fa, la mia allieva più anziana, ottantenne, si ammalò gravemente. Le fu diagnosticata la Leucemia. 
Da molti anni vedova, un'unica figlia sposata che abitava lontano, poteva contare sulle sue sole forze. 
Aveva dalla sua un'amabile gentilezza e nonostante la dura prova non perse mai il sorriso. 
La sua casa, prima chiusa agli estranei, diventò un via vai di amici che si offrivano spontaneamente di tenerle compagnia, farle qualche commissione, prestarle la colf qualche ora la settimana, accompagnarla alle visite. 
Andarla a trovare e aiutarla ci ricaricava. Non ci chiese mai nulla e ciò che ci offrivamo di fare lo accoglieva in silenzio, stringendo semplicemente la nostra mano tra le sue. 
Si spense serenamente, circondata da tanto affetto e lasciandoci un incolmabile vuoto. 

Cosa consigliare quindi alle persone in difficoltà? 
Essere focalizzati sul proprio dolore in tempo breve fa scappare, allontanare o stare alla larga coloro i quali altrimenti resterebbero vicini. 
Le persone disposte ad aiutare non sono disposte a farlo se la prospettiva è quella di uscirne a pezzi. 
I momenti di difficoltà richiedono, alla persona che li vive, una dignità incorruttibile. 
Sentimento che, oltre a rinforzare l'autostima del soggetto, permette alle persone giuste di star accanto e di offrire aiuto secondo le loro possibilità.
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I commenti dal sito
Maria  ha scritto il 19 ottobre 2014 alle ore 18:32
Dare fa bene a chi dà e a chi riceve, l'importante è che il dare (o il dono)sia gratuito per chi lo compie e che chi lo riceve ne percepisca il movente (disinteressato) e lo accetti... l'accettazione è già gratitudine
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